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L'occhio del ciclone

di Giorgio Maimone

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5 febbraio 2010

James Lee Burke, "L'occhio del ciclone""Lei è incapace di lasciarsi il passato alle spalle". "La mia esperienza è che il passato lo si supera affrontandolo".
Ci sono alcune costanti nei libri di James Lee Burke, lo scrittore della Louisiana che il Chicago Tribune ha inserito "tra i cinque migliori scrittori viventi di noir" e a cui Fanucci sta dedicando un'interessante retrospettiva. In primo luogo gli eventi su cui indaga hanno sempre un punto di partenza nel passato e il passato ritorno implacabile a pretendere i suoi pagamenti. In secondo luogo Dave Robicheaux, il detective protagonista di molti dei suoi libri, vive vittima dei fantasmi del suo passato personale: reduce del Vietnam che non si è mai liberato della sofferenza di essere stato ferito in guerra, reduce di un'epoca di pulizia morale che non esiste più, reduce di una lunga lotta con la bottiglia che lo ha visto soccombere a lungo prima di riscattarsi grazie agli alcolisti anonimi. Ma il germe del bere è sempre in agguato e può colpire di nuovo in qualsiasi momento. In terzo luogo, infine, la musica ha sempre un ruolo rilevante nei suoi romanzi: che sia blues, zydeco, cajun o rock sudista. Robicheaux è un cavaliere senza macchia e senza paura che, oltre a fare il poliziotto, possiede una casa sul bayou e un locale dove affitta barche, arnesi per la pesca e funge da piccolo ristoro per i turisti: onesto fino all'autolesionismo, permeato di buoni principi (in casa sua non si può indulgere nemmeno al turpiloquio), innamorato di sua moglie (la terza, altre due gliele hanno uccise in passato i suoi nemici), buon padre adottivo, fedele amico di chi gli si affida, ma, per contrasto, è sempre in bilico sul filo della violenza e il suo animo da giustiziere lo porta spesso a prendere scorciatoie rispetto a quelle previste dalla legge. Il mondo in cui agisce è lo stesso messo così bene in evidenza dai fratelli Coen in "Non è un paese per vecchi", ma stranamente Burke dal cinema è stato sempre trascurato, anche se proprio questo volume, col titolo originario di "In the electric mist with confederate dead", è stato tradotto in film da Bernard Tavernier nel 2007 con Tommy Lee Jones nel ruolo del protagonista. Eppure le trame si prestano e la Louisiana è uno scenario naturale dove ambientare un film. "L'occhio del ciclone" parte proprio da lì: una troupe di cineasti sta girando tra le paludi di New Iberia un film sulla guerra di Secessione americana. L'arrivo della troupe coincide col ritrovamento di due ragazze massacrate da un maniaco. Per arrivare al punto di unione tra le due vicende occorrerà passare attraverso 365 pagine, dense come un "boudin" Cajun, dove entreranno in gioco la mafia, i produttori di snuff movies, un linciaggio di un nero di 35 anni prima, le pressioni della maggioranza silenziosa, l'Fbi con una deliziosa e affidabile collega, il ritorno dei fantasmi alcolici, qualche morto per strada e qualche pestaggio, ma senza esagerare. Burke possiede misura nel maneggiare queste situazioni e non perde mai occasione per far filtrare un messaggio d'impostazione liberal nelle vicende dove si intrecciano differenze di razza e differenze di classe tra bianchi poveri e bianchi ricchi (i neri sono sempre poveri o sono banditi). Non è letteratura di evasione quella di Burke, non lo è per lo spessore delle trame, per la tridimensionalità dei personaggi, deboli come esseri umani e mai celebrati come eroi, non lo è soprattutto per la capacità di scrittura, sempre sospesa su un crinale tra isteria e facondia narrativa. Si resta tesi leggendo le storie che hanno come protagonista Dave Robicheaux, si ha paura che cada di nuovo nel vizio di bere, che la sua bella famiglia ci vada di nuovo di mezzo, che venga sospeso dalla carica o finisca in qualche guaio, che prenda il predominio la sua anima di giustiziere, ma poi si sorride di fronte ad alcune battute folgoranti, a similitudini linguistiche appartengono solo ai grandi del genere. Alla fine il bene trionfa? Non sempre. E in ogni caso non è mai un bene assoluto, ma relativo.

James Lee Burke: "L'occhio del ciclone"
Pag. 365 – euro 18,00
Fanucci Editore

5 febbraio 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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